IN POLITICA A GIUGLIANO DIO E' MORTO

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

Il delirio di potenza uccide la coscienza La nostra città, è una città fagocitata dall'idea di modernità, una modernità che ha spinto gli empi a concedersi una autonomia assoluta. Gli empi sono coloro che nel narcisismo mondano , occupando un ruolo nel "Palazzo" vogliono decidere le sorti della città, tenendo conto solo dei propri interessi. Una modernità farcita di Nichilismo che impedisce di rendersi conto dell'esistenza dell'altro. Una Giugliano ove - nonostante un grande e silenzioso dissenso - esiste ancora una coscienza collettiva. Purtroppo, questa coscienza, è solo frammentata, manca l'anima comune che è quella della tradizione Cattolica, oggi, anche, diffusamente Cristiana, quella degli uomini di buona volontà, anche non credenti. In modo particolare manca la tradizione di tutti gli uomini che hanno sposato, nel silenzio, la missionarietà del bene comune. Nella nostra città vi sono moltissime persone educate al bene che operano con discrezione,diversamente vi sono pochi disonesti che fanno rumore e producono dolore e sofferenza. L’assenza di una dimensione politica ecumenica causa di frammentazioni. Una divisione, una mancanza di dimensione Ecumenica che permette alla cattiva modernità di esprimersi nell'interesse più squallido qual è quello della divisione, della fazione, dell'odio, dell'egoismo. Una modernità che non ha niente a che fare con la Sapienza come norma di vita. A Giugliano si opera una politica senza principi, v'è una grande ricchezza senza lavoro, v'è il piacere senza coscienza, spesso un commercio senza moralità, ed infine, un culto senza sacrificio. Ci chiediamo: Dov'è Dio? Ci sarà ancora qualche folle che lo cerca con la lampada accesa, in pieno giorno tra la folla? Certamente Dio abita anche nello stesso luogo dove risiedono a - gli empi del "Palazzo", questi sono così moderni che non hanno il coraggio di guardarLo in faccia, si vergognano. La modernità ha escluso Dio dal loro universo, poveretti, sono onnipotenti nel loro essere nulla. Che faranno domani quando saranno ignorati anche dalla solitudine? In loro non entra la sapienza di Dio perché operatori del cattivo interesse, quindi, del male. I loro ragionamenti distorti li separano dalla sapienza di Dio, ecco il motivo per cui Dio, a Giugliano, è morto nello pseudo mondo politico, ma é vivo nella coscienza collettiva . Oggi parlare di Dio, di fronte alla onnipotenza dell'uomo empio, é considerato un momento di debolezza, di infantilismo. I momenti di aggregazione a Giugliano sono fortemente consumistici, pagani, un semplice bisogno di stare insieme e consumarli in pochi attimi per poi tornare nella desolazione della propria inquietudine. L’apparire è solo dell’empio, l’umiltà del povero di spirito. Famiglie distrutte dall'incessante bisogno di apparire, non conoscendo la sapienza dell'essere. La pseudo-politica giuglianese è affetta da codesta grave malattia della modernità empia. Ingenui balordi, figli dell'ignoranza, fagocitati dal burattino di turno si lasciano sedurre dal miraggio del domani, mentre essi pagano oggi. Nel Libro della Sapienza si legge: "Smettete di ricercare la morte con gli errori della vostra vita e attirarvi la rovina spirituale con le opere delle vostre mani". Potrebbe essere sapiente colui che per curiosità andasse a leggere ciò, in questo caso la curiosità è saggezza, purtroppo questi non sono saggi ma, solo talebani. Il Saggio è colui che agisce alla luce del sole, che si pone con il suo fare oblativo, che accetta e riconosce i propri limiti, che è consapevole che il suo tempo è finito. Il Saggio è il povero di spirito. Purtroppo questa dimensione antropologica è sconosciuta al Palazzo, lì, abita l'inferno. Sappiamo benissimo che tutto il nostro dire è inutile perché tale è l'empio. Diversamente è utile e lo cercano migliaia di persone perché fiduciose della speranza che possa cambiare una mentalità che, "illegalmente legale", genera una forte domanda di Giustizia che con la sapienza dell'uomo umile, e privo di superbia, possa realizzare un tempo fatto di politica per l'altro. Noi sappiamo che la speranza è sapienza,tuttavia non bisogna adagiarsi nell’attesa di eventi che possano risolvere il presente come progetto per il futuro. La speranza cristiana è l’impegno costante del proprio lavoro onesto, secondo le singole possibilità, un lavoro che contribuisca alla costruzione del bene comune, non solo dell’oggi, ma in modo particolare per il futuro. A pensarci bene non v’è bisogno di scomodare la speranza cristiana, potrebbero offendersi i non cristiani e i non credenti che certamente hanno il senso del bene comune maggiore di molti che si professano, ipocritamente, cristiani. Il bene è una dimensione dell’animo umano che tutti possediamo, perché tutti siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio. Purtroppo le condizioni attuali del nostro territorio, sia esso fisico che spirituale, potrebbero denunciare la morte di Dio come assenza di bene. Sarebbe un grave errore, perché mentre l’amministrazione comunale organizza intrallazzi speculativi, pseudo-ludici, e comparaggi promozionali, senza che il suo operato esca dal palazzo,v’è una foresta che cresce rigogliosa nella caritas che soddisfa il bisogno di centinaia di fratelli bisognosi, non solo, mo molti privati cittadini agiscono secondo il dettato evangelico “ non sappia la tua destra quello che fa la tua sinistra” . Un’amministrazione comunale che nega l’elemosina di qualche decina di panettoni ai bambini di Camposcino , considerati come i figli adottivi di Tammariello, e come oltraggio alla miseria brucia migliaia di Euro, per favorire gli amici degli amici, sarebbe l’azione più squallida, più perfida, più cattiva che si possa concepire da esseri, diconsi, umani. Se ciò è vero noi ci vergogniamo di codesta amministrazione, diversamente, se non è vero chiediamo scusa.Vogliamo proporvi due dimensioni politiche,una quella della dittatura che si riassume nell’espressione “ taci, il nemico ti ascolta”, l’altra della pseudo democrazia “ parla ,tanto nessuno ti ascolta”. Voi continuate un percorso di grandi frustrazioni morali rifiutando di ascoltare la vostra coscienza. Noi ci chiediamo perplessi: “avete delle mogli, dei figli con i quali discutete delle vostre ansie,dei vostri sogni, dei vostri fallimenti, dei vostri errori?. Fatelo, guarirete dalla vostra povertà mentale, in modo particolare esistenziale, ritroverete la speranza perduta. Per fare ciò è necessario che abbiate il coraggio di spogliarvi degli spregevoli residui ideologici che vi impediscono di essere liberi. Coraggio,vincerete la battaglia per essere uomini liberi FrancescoSaverioIaco@libero.it

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