La morte di Melissa

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

Da Portella delle ginestre  all’assassinio della povera Melissa, v’è sempre stato un filo conduttore  che ha unito, e continua ad unire, comportamenti istituzionali che hanno banalizzato, da sempre , la formazione culturale del cittadino. Servizi deviati dello Stato, uomini delle istituzioni non degni di tali ruoli, hanno tradito, e continuano a tradire, un popolo che da sempre compie sacrifici alimentando, inconsapevolmente, i privilegi di una minoranza di parassiti che, negli anni, hanno assassinato la dimensione culturale e le tradizioni di un paese “ non più donna di provincia ma bordello”. Complicità a tutti i livelli coprono gli assassini dell’etica e della morale nel nome dell’interesse privato, ciò avviene dalla più piccola istituzione fino alle alte cariche dello Stato. Un Paese la cui criminalità, d’accordo con le istituzioni deviate , detta leggi  non solo nell’imporre le trattative ,ma  a suon di bombe  -500 kg di tritolo per l’attentato a Falcone- pretende che l’etica dell’assassinio diventi etica dello Stato. Il dio denaro ha reso schiavi poveri dementi  complici di migliaia di morti. La demolizione della cultura è stata una puerile operazione che ha reso un popolo di Persone in una massa informe di individui,   ciò  ha provocato un calo di orizzonti che ha disorientato un paese che è stato capace di riprendersi in poco tempo dalle macerie di una guerra inutile, fino a farlo disperdere nella più squallida dimensione pseudo politica, quella dell’anarchia becera e distruttiva di tipo qualunquistico, non quella sana e costruttiva del grande Charles Peguy. In questo clima nauseabondo lo Stato avvelena i servizi rendendoli non solo meno efficienti e più costosi, ma spesso non accessibili. Il cittadino di fronte  a tutte le difficoltà, creata apposta dalla burocrazia, si arrende. Lo Stato , da anni, è complice di una “pulizia etnica” nel paese, quella della diffusione del cancro, una complicità che esercita, attraverso la connivenza di uomini corrotti con la criminalità  di inquinare un intero territorio e la morte di migliaia di innocenti. Nel nome della democrazia, e del popolo italiano ,si sono commessi i più grandi crimini della recente storia d’italia. La violazione delle regole è diventata “legge” per la casta. Questa non ha mai pagato i suoi crimini, anzi, i comportamenti devianti di carattere etico e morale, e le trasgressioni delle leggi, sono le vie attraverso le quali essa è diventata maialmente ricca, mentre onestissimi cittadini, che hanno sempre pagato le tasse , creditori dello Stato, si vedono falliti dall’insolvenza di questo, i quali non potendo sopportare la sua arroganza si sono suicidati. In un clima di terrore psicologico, di una fallita democrazia , gli ultimi decenni hanno segnato una decadenza antropologica e culturale superiore  all’ultimo paese  del “quarto” mondo. La dimensione di una vita con spazi di spiritualità non trova più cittadinanza nel nostro tempo. Un tempo che non segna più eventi profetici ma, solo crudeltà, cattiverie, indifferenze, egoismi. In codesti contesti nasce la disperazione, la solitudine, la paura , di uomini e donne che privati dalla cultura dell’anima hanno vissuto con superficialità la loro esistenza fino ad essere disperati di fronte alle difficoltà. La scuola che, comunque, rimane un luogo privilegiato di bellezza e di cultura è stato da sempre trascurato perché si voleva che i giovani non dovevano ragionare ma, essere schiavi del potere. La memoria corta dei detentori del potere non si rendevono conto che i cambiamenti sono sempre avvenuti dalle rivoluzioni studentesche, ancora loro saranno i protagonisti dei prossimi cambiamenti. Il loro modo di concepire la politica non ha niente a che fare con quella che  viene praticata dalle teste di legno che esercitano il potere ,mentre i giovani concepiscono la politica come governo per il bene comune. Purtroppo da anni le nostre istituzione sono state svuotate dal loro significato di valore di riferimento dei cittadini. Si è avuto sempre paura del nuovo e dei luoghi che lo producono. La scuola ha subito molti  “attentati” ad opera di leggi inique, queste hanno tentato di svuotarla dalla sua missione formatrice causando grandi danni, tuttavia,  mai gli studenti si sono lasciati fagocitare dalla schiavitù del potere combattendolo a viso aperto e a mani nude; a differenza di esso che ha sempre usato la forza per reprimere il pensiero pensante. Oggi gli studenti hanno una maturità capace di rigettare tutte le ideologie, queste  hanno sempre avuto il compito di separare e mai di unire. Essi sono convinti che l’unica vera unità è quella nel nome della legalità. Sappiamo bene che questa fa paura, per questo facciamo un’ipotesi. L’assassinio di Melissa è stato ordito da una o più menti perverse, quali mandanti, e da un frustrato depresso, forse, con manie di grandezze, come esecutore . Potrebbero codeste  menti abitare nel cranio di uno dei tanti individui, non persone, che non amano, né la cultura, né l’armonia, né la bellezza dei giovani. Una perversione che materializza il peggior male prodotto dal nichilismo. Menti che sono isolate dall’orizzonte del sapere, ma che  fanno parte di una barbarie residuale  chiusa in una delle ultime sacche  malefiche del nostro paese che, dalla fine degli anni sessanta, segnano lutti e degrado. Le mille connivenze tra Stato e mafia hanno identificato, negli anni, istituzione uguale  mafia a causa di molti rappresentanti politici che erano referenti territoriali. Un paese alla deriva che aspetta una “bonifica” culturale , morale, in modo particolare etica. Questa può venire solo dall’impegno delle giovani generazioni che, da tempo,   “stanno affilando nell’ombra le spade che or levata scintillano al sol” Mai l’Italia era stata colpita nel cuore della  cultura e della formazione, la scuola fa paura perché rappresenta il luogo privilegiato del divenire, questi inutili idioti assassini hanno creduto di uccidere il divenire, purtroppo quello di Melissa si, ma il suo sacrificio sarà considerato, come già sta accadendo, uno sprono per migliorare le istituzioni, non solo, ma far sì che si crei nei giovani una solidarietà capace di fare da collante in una società che, giorno per giorno, chiede un cambiamento radicale della propria esistenza. Chi ha pensato di uccidere l’adolescente Melissa è solo un povero malato, egli è affetto da paranoia dissociativa e non si rende conto che non far parte del consorzio umano, questi appartiene  al mondo della ferocia bestiale che non è dell’animale, è unicamente frutto della perfidia e cattiveria umana. Oggi simili barbarie sono frutto della decadenza politica e culturale di dementi, questi non hanno mai compreso l’importanza dell’etica dell’alterità, di conseguenza non sono andati oltre il loro orizzonte nasale. Noi ci auguriamo che gli assassini, e i mandanti della giovane Melissa possano ravvedersi e uscire dal loro stato di bestialità per intraprendere la via per essere persone. Un atto che segnerebbe un primo passo verso una riproposizione etica per un assassino, mostrerebbe il coraggio di diventare uomo e non rimanere un verme—senza alcuna offesa per il verme--. Diversamente vi auguriamo, poveri mezzi individui, che possiate bruciare nel rimorso delle vostre nefandezze senza che queste possano lasciarvi per tutto il tempo che continuerete a nascondervi a voi stessi per la vergogna. Non vivrete mai nella luce della bellezza, della libertà e del sorriso, delle mille Melisse e della loro cultura divenente, due dimensioni del loro spirito che non vi apparterranno mai. Siete e volete rimanere dei volgari assassini perseguitati, perennemente, dall’ombra della morte? Scegliete.

                                                         Francescosaverioiaco@libero.it

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