IL TRADIMENTO DELL’EUROPA

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

“PIU’ EUROPA” è  la nuova formula filosofica – politica che affonda le sue radici nella CECA –comunità economica carbone acciaio.- Una strategia economica che , fin dal suo inizio, ha escluso la Persona con tutto il corredo valoriale di natura spirituale , anteponendo il potere economico e finanziario a quello del lavoro onesto e dignitoso. Gli eoroburocrati di Bruxelles hanno negato, nel preambolo della costituzione europea, la parte che riguardava le radici cristiane dell’Europa, ciò ha partorito una nuova Europa priva di anima la cui scienza economica-finanziaria risulta essere fortemente autoreferenziale. Il nostro continente un tempo era il punto di riferimento  della cultura mondiale, non per la sua ricchezza materiale ma per la capacità di offrire un patrimonio spirituale unico al mondo, oggi negato. Ciò ha provocato una grave forma di oscurantismo  spirituale  nel tessuto sociale europeo. L’illusione di “Europa più”  costituisce una guerra a bassa tensione , come dice il filosofo Emanuele Severino, un guerra che ha generato milioni di poveri ,”uccidendo” migliaia di Persone ma, nello stesso momento, facendo arricchire migliaia di individui legati al mondo del malaffare delle banche, della finanza, della corruzione, delle mafie. Un’  “Europa più” che, avendo bandito le radici cristiane, ha cancellato 2000 anni di storia e di cultura fatta di riflessioni  verticali, favorendo il diffondersi di una dimensione progressista figlia del relativismo. Tutto ciò ha provocato l’antipolitica, frutto dell’anticultura. Una situazione drammatica  in ambito esistenziale per cui, ci siamo trovati nella confusione di non saper più distinguere il concetto di progresso da quello di civiltà. Le nuove generazioni ignorano la civiltà,   a queste hanno fatto credere che il progresso è la civiltà del terzo millennio. Ci troviamo di fronte allo smarrimento della Persona e all’imperio nichilista dell’individuo. La funesta corsa verso l’appagamento materiale,  delle democrazie moderne, è la negazione della missione mancata di continuare ad essere portatrici di grandi patrimoni spirituali da offrire  ai giovani. Se ciò continuasse, si spegnerebbe l’ultima speranza di evitare il crolla della cultura occidentale, una speranza  che risiede nella memoria storica di tutta l’Europa. Benedetto XVI, nel Suo discorso al parlamento tedesco del 22 settembre 2011, ha criticato la nuova ondata di positivismo ricordando che: “…..simili impostazioni hanno generato,ieri, aberrazioni come il nazionalsocialismo ,dove vige il dominio esclusivo della ragione positivista, vale a dire in gran parte della coscienza pubblica, ciò mette fuori gioco tutte le fonti della conoscenza e delle emozioni, nonché del diritto”. I nuovi diritti soggettivi stanno sostituendo i diritti naturali, basati sulla legge divina , di conseguenza lo stato si rende artefice della morte del diritto. Il buon S. Agostino diceva “ Togli il diritto e allora che cosa distingue lo Stato da una banda di briganti”? Il pontificato di Giovanni Paolo II è stato un continuo baluardo a difesa dell’Europa cristiana, ricordando che tutta la produzione intellettuale e artistica è stata realizzata avendo come riferimento il Vangelo. La superbia materialistica dei burocrati briganti di Bruxelles, con la clava di “Europa più”, cercano d’incantare, con il miraggio del benessere materiale, uomini sprovveduti o avidi di ricchezza, distruggendo la loro dignità di Persona. La politica è l’unica dimensione esistenziale dove abita la democrazia. Essa non abita, né nell’economia, né nell’impresa, né tanto meno nella Chiesa in quanto il Vangelo include l’azione politica. Ogni volta che dalla società esce di scena la politica, tanto più esce la democrazia. “Europa più” è uno strumento di potere economico e non di governo, la conseguenza è che siamo sudditi  e non cittadini europei. Da tempo siamo schiavi del vocabolario della nomenclatura  dei burocrati del tipo…. andiamo in Europa, siamo in Europa, ci sanziona l’Europa, ecc.. ecc.. Siamo stati scippati della nostra sovranità nel nome di un’Europa virtuale che solo in apparenza  vuole realizzare la giustizia, in effetti v’è l’ Europa delle banche e della finanza che impone ,con ordini tassativi, di fare i “compiti a casa “, pena la fame come nel caso dell’Ungheria che ha rifiutato di farli .Infatti il 1° gennaio del 2012 è entrata in vigore la nuova costituzione ungherese, “l’unione europea invece di  apprezzare la grande produzione normativa, voluta dalla maggioranza del popolo magiaro, ha aperto una procedura d’infrazione perché nella nuova costituzione v’è la difesa della vita, del matrimonio e della famiglia,” così ha detto mons. Jànos Szèkaly, vescovo ausiliario di Budapest. Il rifiuto alla dittatura dell’UE ha dato grande dignità all’Ungheria facendo scoprire il volto della violenza di “Europa Più”,rifiutando qualsiasi prestito economico  e aspettando il fallimento dello stato ungherese. I  compiti a casa all’Italia sono stati imposti a Monti dai poteri forti della banca centrale europea. L’Europa ,come nuova Babilonia, deve ravvedersi dalle dogmatiche  posizioni materialistiche , relativistiche e nichiliste che hanno fatto del relativismo la nuova religione di “Europa Più”. La mostruosità della logica, non logica, relativistica afferma che una verità vale l’altra. Ma allora a che serve il dialogo? Pensare oggi ad una forma di colonialismo come quella dei secoli scorsi risulta essere anacronistico. Oggi “Europa Più” distende i suoi tentacoli, che si chiamano: potere economico, finanziario, limite alla sovranità dei singoli paesi, mafie delle banche ecc.. ecc.. e sta cercando di realizzare la più spietata forma di colonialismo  su tutto il territorio continentale che non permette di individuare singole responsabilità ma, solo di organismi. Una nuova strategia di conquista per i burocrati dell’antipolitica. Non v’è più dialogo tra persone, queste sono state trasformate in individui che fanno solo accordi economico-finanziario. In tutti i tempi le varie filosofie hanno indirizzato l’orientamento politico dei popoli, come nel caso della Repubblica di Platone che conduceva allo Stato forte, Cartesio verso la morale provvisoria, Marx alla lotta di classe ecc.. ecc.. la filosofia di “Europa Più” si avvia verso il baratro spirituale, nell’illusione di un benessere futuro. Giovanni Paolo II° ha profuso un grande impegno verso la causa di rivendicazione delle radici cristiane dell’Europa, “ La Fede cristiana ha plasmato la cultura del continente, che si è intrecciata con la sua storia, fino a diventare la religione degli europei” . Lo sforzo del Beato Karol non può essere scisso dalle iniziative di dialogo con altre religioni. I suoi viaggi hanno permesso una maggiore comprensione dell’antropologia cristiana, negata nei secoli precedenti. Ia nuova comprensione  l’ha liberata dal triste bagaglio secolare di una storia zoppa e a tratti triste. Oggi lo sforzo cristiano è quello di guardare l’uomo nella sua ricchezza planetaria, assumendo gran parte della secolarizzazione dei laici voluta dal Concilio. Purtroppo, la cecità dei burocrati di “Europa Più” ha confuso il messaggio evangelico con tutta la storia cristiana fatta dalla miseria degli uomini. In questo hanno negato la loro miseria umana, evidenziando la superbia del potere che nega la necessità di un’etica pubblica, basata non sul principio protagoreo:” l’uomo misura di tutte le cose………” ma sul patrimonio spirituale  che evidenzia la dignità della Persona. La formula “Europa Più” cammina su una strada tortuosa  i cui impedimenti sono : il nichilismo, il relativismo, la confusione tra progresso e civiltà.  I soloni della filosofia mercantile hanno cancellato, da tempo, il termine civiltà sostituendolo con quello di progresso e imponendolo alle nuove generazioni al posto di civiltà. Noi pensiamo che l’Europa non sia in grado di gestire le mille etiche delle diversità che affollano i crocicchi della nuova storia, anzi essa le combatte mediante la “militarizzazione” delle leggi economiche-finanziarie. Non comprende che la diversità è la  sua vera ricchezza.  Rifiutando questa apertura verso l’altro, si trincera in se stessa  lasciando frantumare la memoria storica in mille rivoli impersonali. Siamo di fronte alla tragica solitudine  spirituale di un’Europa al tramonto.

                                       francescosaverioiaco@libero.it

                                                                             blog Francesco Saverio Iacolare

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post