PROMUOVERE UNA VITA " ALTRA "
Il nostro auspicio per un possibile e sereno 2008
Sarebbe gravemente riduttivo considerare la "vita" unicamente sotto l'aspetto biologico, questa riduttività, purtroppo, continua allo stesso modo con il quale Dio è stato concepito da sempre al maschile, cioè, come PADRE e non anche come MADRE di infinita tenerezza e simultaneamente come "padre e madre" eterni.
L’esclusività della figura del PADRE, attribuita a Dio, ha impedito che l'esperienza religiosa delle donne e degli uomini fosse integrante e più umanizzante.
Non abbiamo compreso questo aspetto della comunione della vita con Dio.
L'ignoranza uccide la vita, tutta l'etica della nostra vita è scritta nell'atto della creazione: fatto ad “ immagine e somiglianza di DIO." Molti segmenti del nostro tempo sono stati caratterizzati dalla mancanza di verità, di autenticità e ciò spesso ha contribuito al morire sociale, essa, la verità, è la vita dei rapporti umani. La mancanza di verità sembra essere diventata la norma, in una società attraversata da una miriade di pensieri, alternandosi in " deboli e forti" fino ad un non pensiero, ma quasi mai da pensiero autentico.
Questo esiste ed abita in coloro che denunciano che il " RE è nudo" ma si adoperano da anni a vestirlo, mentre altri lo gridano lasciandolo nudo.
Chi crede nella vita, paradossalmente, è colui che ogni giorno fa esperienza del morire dell'esserci in tutta la sua dimensione sociale, come la morte dell’impegno,del dovere,della politica,della scuola, delle istituzioni, della Giustizia ecc., tutto ciò perché da anni è stata proclamata la morte di Dio, non avendo compreso che Dio non è morto in sé ma è morto nel cuore dell'uomo. Chi vive è colui che lotta giorno per giorno nel branco,adoperandosi affinché diventi gruppo , ma che eviti di esserne fagocitato, è colui che lotta per capire la vita, non di fuggire dalla vita.
La vita va compresa non attraverso la "LEGGE", purtroppo essa spesso, ammazza la vita, se bastava questa non c'era bisogno della venuta di Cristo, essa va compresa attraverso il " FARE"; ma chiediamoci: qual è il nome della vita ? La vita non ha nome, essa è un farsi, un divenire, una eternità già data che si fa tempo, amore, fratello.
Finché ci saranno uomini io ti “chiamerò" è il suo nome.
La Vita è il nome che non è nome, ciò che non va detto ma solo fatto, ciò che è il riconoscere l' altro da me come essenza. La Vita ha il suo nome nella comunione costante degli uomini che operano quando spezzano le catene dell'odio, della violenza, quando arrivano con amore in una lontana capanna del Burundi, quando ci si prodiga per i sofferenti, gli ammalati, si ripristina la legalità, quando alla ottusità della morte di Dio si sostituisce - Dio - allora non vedremo più volti emaciati dal nulla del loro eser-ci, perché questi hanno chiuso gli occhi alla vita, perché questa non abita il loro pensiero, il loro cuore, la loro mente, perché in essi abita la tenebre.
Il Foscolo afferma la vita servendosi della tenebre e riscoprendo " LA CELESTE DOTE ", oggi il consumismo, il narcisismo, l'egoismo e tutti gli "ISMI" stanno tentando di uccidere il “Nome” ineffabile come dice H. Osterbuis nel famoso libro " Qual è il tuo Nome", esso non può morire, questa non è una invocazione a non uccidere il Nome e quindi la vita, né la vita né il nome sono oggetti del morire, perché " NEL VERBO ERA LA VITA", questa ha abitato la sua tenda verso la quale nessuna tenebra offuscherà la luce che da essa irradia.
Vi sono giganti nel nostro tempo che vivono nel silenzio e nell’umiltà perché hanno ereditato la “Luce”, diversamente molti pigmei si illudono di essere giganti perché vivono il successo del mondano, osannati da un mondo di ciechi che si illudono di stare nella luce.
La vita è la capacita degli uomini di vedere il mondo con gli occhi di DIO, capacità di dare inizio alla speranza e vivere la certezza della "TERRA PROMESSA" diversamente continueremo ad abitare a BABELE.
Per iniziare un cammino di vita bisogna avere consapevolezza che Dio è amore e che la famiglia è il " centro ed il cuore della civiltà dell'amore" così come si apprende in
"Lettera alle famiglie" di Giovanni Paolo II°.
Uno sgomento ci assale quando noi Cristiani ci rendiamo conto come Chiesa che: nella Gaudium et spes al numero 19 si legge " nella genesi dell'ateismo attuale possono avere parte non piccola gli stessi credenti, perché con l'esposizione inadeguata della Dottrina o anche con i difetti della loro vita religiosa, morale e sociale hanno nascosto più che rivelato il genuino volto di DIO".
Il coraggio della Fede della Chiesa è VITA, questa vita è uno dei mille volti di Dio. cominciamo a guardare a che punto è il coraggio nella nostra vita per testimoniare la nostra Fede.
Francesco Saverio Iacolare