VIAGGIO ATTRAVERSO ECUMENISMO E DIVERSITA’.

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

La persona è sempre altro rispetto al corpo ,una dimensione ecumenica in fieri da sempre ma ,difficile da realizzare. Il corpo è “ ostacolo “ al respiro universale della libertà che vive nella Persona . Il corpo ,tuttavia , è la prigione dell’anima secondo Platone ,quindi un impedimento al librarsi dei sentimenti che vivono nella Persona che si evince attraverso la relazione con l’altro .Il corpo è il veicolo attraverso il quale vive la Persona mediante la sua relazione con il mondo in cui vive . Un mondo nel quale apprende ed esprime il patrimonio di idee che si forma durante la sua esistenza. Il corpo è una struttura complessa ,un capolavoro della creazione la cui l’intelligenza umana avverte la percezione dello scarto tra esso e l’esperienza della libertà .In questa percezione , in questo scarto , l’uomo , nel paradosso dei suoi limiti, intuisce l’esistenza dell’Assoluto . Tutti i limiti danno l’idea del relativo,da qui la necessità ,nell’ambito dell’ecumenismo, del riconoscimento del pluralismo religioso che ogni persona esprime ,secondo il proprio Credo ,senza ostacolare , o , peggio , opporsi al credo del proprio simile . Questa dimensione del relativismo pone in evidenza le diversità dialoganti come ricchezza .Guai a considerare il relativismo come il luogo ove “ tutte le vacche sono nere “, metafora di hegeliana memoria, cioè dove tutto è uguale . Questo l’aspetto negativo che sta prevalendo in una dimensione antropologica che annulla, giorno per giorno , i valori della persona ed evidenziando sempre più la cultura dell’apparire e non della riflessione.Questo relativismo etico che predica l’uguaglianza di tutte le etiche è molto pericoloso, esso uccide la necessità delle diversità .L’etica che deriva dalla tradizione, “Occhio per occhio e dente per dente “, non è certamente uguale a quella che deriva dal precetto evangelico, “ Ama il prossimo tuo come te stesso”. Un precetto, questo, che dovrebbe abitare l’uomo , invece fa fatica a trovare casa non solo tra i cristiani , ma , cosa inaudita tra noi cattolici . La Chiesa ha grandi difficoltà nella testimonianza , in modo particolare nella comunicazione ermeneutica che , spesso, nasconde  la “paura” di annunciare la verità  evangelica, a tutto vantaggio di una visione secolarizzata dal potere temporale che sembra aver ridotto il vangelo ad una dimensione culturale classicamente occidentale . Cristo come orientale non è stato compreso , lo si è voluto occidentalizzare eliminando alla base la prima forma di ecumenismo tra oriente e occidente. L’Uomo non è dell’oriente nè dell’occidente. Cristo si è fatto uomo senza distinzioni. Il nostro cristianesimo , secolarizzato , sta perdendo gli spazi della nudità evangelica che , grazie a Dio , vengono occupati dalle molteplici comunità missionarie nel mondo ove l’amore per i poveri non è una scelta sociologica ma vero atto  del sentire della persona che , volontariamente, dona se stessa. Questa dimensione sociologica della chiesa, detta  “ opzione per i poveri “offusca l’amore per questi fratelli, perché mentre l’opzione è una scelta di tipo secolare , l’amore è un atto di fede a dimensione escatologica. L’opzione è un atto politico che sceglie di aiutare i poveri ,il cristiano che crede nel vangelo , non ha opzioni ma solo una coraggiosa scelta della chiamata della Fede ad amare il proprio fratello senza condizioni .L’opzione è frutto di un cristianesimo malato di cattivo secolarismo , quindi appartiene a vecchi schemi sociologici che esprimono l’idea di un ecumenismo solo nominale ma mai in cammino . Una visione ecumenica vestita di potere temporale non porterà mai da nessuna parte. Le tre religioni monoteistiche conservano l’idea di “guerra giusta “, eliminando di fatto l’esistenza di “Realtà Ultima”.Queste dovrebbero condurre, quasi l’intera umanità , ad una dimensione spirituale dell’esistenza umana. L’ecumenismo dovrebbe salvaguardare la dignità inalienabile e intangibile presente in ogni creatura. Purtroppo, nonostante gli sforzi , vi sono milioni di persone che muoiono  di fame e malattie per l’egoismo e l’ignoranza dei molti nani del potere. Questa realtà uccide oltre alla dignità , anche il futuro dei popoli. L’uomo non ha realizzato il vero ecumenismo che è quello tra  corpo , sentimento , persona , nel nome dell’ Amore. Se l’uomo riuscirà in questa impresa vi sarà ecumenismo tra le chiese, diversamente, il fallimento continua. Nell’ambito della morale non esiste alcuna giustificazione alla guerra. Noi Cristiani dovremmo porci una riflessione ermeneutica circa il comandamento “Non uccidere”. La speranza che il 2009 possa regalarci una volontà di essere Uomini come persone corpo, e non  corpo uomini e persone.Comprenderemo solo se metteremo da parte gli egoismi e saremo più disponibili.

 

                                                    Francesco Saverio Iacolare

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