La solitudine del paesone.

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

La pochezza mentale, la vocazione narcisistica, l’egoismo, la cattiveria, -in modo particolare- il limitato orizzonte culturale, sono stati i grandi protagonisti della squallida corsa alla competizione elettorale “provinciale”. Spavalda retorica manifesta sulle mura del paesone, dalla faccia sporca, annunciava la soluzione di tutti i problemi del mondo. Uno spreco di denaro –in tempi di crisi- per fare cosa? Lotte intestine, ipocrisie immonde, false solidarietà, fanno della maggioranza il luogo della perversione etico-politico. Non esiste progetto morale perché non v’è, né progetto, né politica. Il Pianese perde 29.000 voti in un solo anno di governo cittadino, il che significa che almeno sei consiglieri lo hanno abbandonato, in attesa di ricongiungimento per le prossime spartizioni. Il povero Pianese per parare la sconfitta ha detto “ è stata una candidatura di servizio”, ma al servizio di chi? Certamente non del popolo, anzi il popolo ha bocciato la candidatura imposta dal mostro colonizzatore. Il paesone con uno scatto di dignità ha detto no. Forse il paesone sta ritrovando, tra le sue ferite etiche-politiche-sociali, le risorse umane necessarie per decodificare la grammatica esistenziale, da sempre mortificata da imposizioni colonizzatrici. Il paesone non potrà mai emanciparsi, esso è schiavo del degradato degrado culturale che soffoca ogni tentativo di sforzo che possa compiere il bene altrui. Siamo merce di scambio da parte di utili idioti locali, che ai tavoli istituzionali politici-mafiosi non contano Il paesone dalla cattiva politica ha dimostrato di aspirare ad essere città durante la processione del Corpus Domini. Migliaia di cittadini hanno seguito-noi tra loro- il corpo di Cristo. Un segnale di una diversa ricerca del sacro, fuori dalla dimensione orizzontale della cultura politica secolarizzata. Forse stiamo entrando in un tempo post-secolarizzato, ci siamo resi conto che la brutta secolarizzazione ha usato parametri razionali per “ misurare “ il sentimento religioso. Tutto ciò ha fatto esplodere la falsa costruzione sociale negli ultimi decenni. che ha generato la più grave epidemia della globalizzazione, l’indifferenza. Causa di tanti orrori che ha favorito la grande economia mafiosa-politica-istituzionale, i cui mezzi di produzione, stando al linguaggio marxiano, sono : la violenza, il ricatto, l’aggressione, l’usura, l’occupazione delle istituzioni. Dalle nostre parti non si conosce, in molti ambienti delle istituzioni, la legalità, né la denuncia. La solitudine viene governata dalla paura, dal terrore, uniche armi in possesso del mostro che fa paura chi lo teme. Nel paesone non vi sono mostri, solo idioti al servizio del mostro. Povero paesone, una volta, nonostante tutto, aveva una sua “dignità”, aveva una propria compagnia “teatrale” e propri attori, oggi tutto viene importato, di locale vi sono sole le scene del territorio. Il rispetto per l’altro è figlio del pudore, questo è un sentimento di confine in cui si genera quell’ umano timore che suggerisce la dovuta distanza, se non avviene ciò v’è la catastrofe. Certamente questa dimensione del pudore e la sua intelligenza sono sconosciute nel “Palazzo” del paesone, nel futuro vi saranno intelligenze capaci di poterlo rappresentare? Giorni or sono il mostro ha mandato in scena una farsa dal titolo “ L’incendio” ove veniva bruciato Giordano Bruno, cioè l’uomo che ebbe il coraggio di testimoniare con la morte il suo pensiero libero. Nel nostro paesone tutto viene costruito a tavolino, il bello, il brutto, il vero, il falso. Il mostro fa uso ideologico del potere sottomette tutti e tutto , diventa il padrone degli individui ignorando che mai può esserlo delle persone. Il mostro non è persona solo squallido individuo mercantile. La persona ha aspirazioni spirituali sconosciute al mostro. Nel “palazzo “ vi sono persone che aspirano ad essere persone, devono solo ribellarsi alla propria razionalità e dare ascolto alla propria coscienza. A questo punto qualcuno si chiederà, perché non si parla del ruolo dell’opposizione, semplicemente perché non esiste. Quando fa finta di blaterare non dice, vi sono occasioni parentali che obbligano a preparare un canovaccio perché si recita a soggetto Nel nostro paesone è morta l’istituzione, la politica, gli ultimi brandelli di mafia sono al servizio della mala politica. Ognuno sta nella sua cella dello squallido potere, prigioniero e colonizzato. La maggioranza del paesone è libera e pensa come diventare ……città.

Con tag Politica

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post