IL Paesone volta pagina?

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

 La “sciagura” dello scioglimento dell’inutile consiglio comunale è avvenuta perché alcuni individui hanno fatto della propria cattiveria, e del proprio egoismo, le ultime istanze della mente rinunciando a realizzare la dimensione del bene per cui erano stati delegati dai cittadini. Non hanno mai pensato che il loro ruolo era quello di incentivare e promuovere progetti di crescita collettiva; si sono solo preoccupati di raccontare montagne di sciocchezze a cittadini in buona fede, mentre intrallazzavano depravando le proprie coscienze al miglior offerente. Maggioranza e minoranza hanno dimostrato rapporti squallidamente conflittuali, indegni di un consesso civico ove si doveva lavorare per rifondare una coscienza civile. Il nostro passato racconta di una volontà popolare con grande voglia di migliorare le proprie condizioni esistenziali, ambientali, culturali. Purtroppo v’è stato un tragico tempo caratterizzato dalla presenza di “assassini” della nostra madre terra che, con la complicità della feccia mafiosa, si sono resi colpevoli, con l’altra peggiore feccia di pseudo politici, di centinaia di morti. Oggi moltissimi “assassini” contano il loro sporco denaro raccolto sui sentieri di morte ove giacciono bambini,uomini, donne che gridano giustizia, mentre loro “godono” del grasso dei “porci”. - senza alcuna offesa per i cari lottonsoli , maiali e scrofe-. In costoro v’è un vano vuoto ove abitava la coscienza, oggi esso è imbrattato dalle nefandezze commesse. Molti di costoro sentono la vergogna di rappresentarsi pubblicamente perché consapevoli che nel vano vuoto della coscienza venduta ha preso posto la dimensione del male. Forse quella vergogna potrebbe rappresentare un principio di catarsi che sta mostrando il buio della esistenza ferita dalla cattiveria esercitata negli anni. Diversamente v’è la follia di alcuni che, senza nessun pudore, vorrebbero riproporsi sulla scena del prossimo futuro senza aver compreso che il cambiamento non appartiene alla loro cultura di morte. In costoro v’è la tragica visione di un passato che vorrebbe continuare ad impedire la messa in moto di un pensiero pensante che, nonostante tutto, cerca di farsi strada nella “selva oscura”. Vi sono forti segni di cambiamento che condannano la cultura del silenzio, della complicità, dell’indifferenza. Segni che non vengono intercettati, né avvertiti, perché in codesti individui è assente qualsiasi sensibilità, sia per la loro famiglia che per il prossimo. I loro insulsi comportamenti hanno pereclitato e avvelenato gli equilibri del proprio “orticello familiare” con un crescente conflitto con i figli che hanno compreso la provenienza mafiosa della loro ricchezza. Molti di questi ragazzi, avendo una dimensione esistenziale rivolta al bene, sentono il disagio genitoriale. I segni di cambiamenti si avvertono nel paesone, da parte di persone la cui volontà è quella di lasciare l’abito obsoleto dell’individuo e di vestire la dimensione verticale della persona con tutta la sua ricchezza e iniziare un cammino di serenità. Tali persone sono quelle che, a differenza degli individui, non hanno fatto dell’egoismo e della cattiveria le ultime istanze della mente. Purtroppo viviamo una ferita esistenziale di sfiducia che non trova comprensione nei luoghi del potere, un potere che non ha saputo interpretare i sentimenti di un popolo allo sbando al quale è stato distrutto qualsiasi scala valoriale. Siamo, tuttavia , privilegiati perché possiamo contare su di una guida spirituale, una delle più grande di tutti i tempi grazie all’atto profetico di Benedetto XVI° che ha saputo leggere i segni dei tempi. Oggi le Sue dimissioni assumono un valore salvifico nel panorama crepuscolare di una chiesa che rischiava di essere fagocitata dagli scandali. Papa Francesco ha saputo, con la Sua semplicità e la Sua trasparenza, donarci un Cristo non più esiliato nelle stanze vaticane, un Cristo obbligato ad essere cittadino romano, un Cristo costretto a recitare il ruolo di un “curiale” in attesa di essere liberato. Papa Francesco ha “liberato” Cristo dalla prigionia curiale facendoci conoscere un’antropologia inedita di un Cristo ancora da riscoprire nella Sua ricca umanità, nascostaci per secoli da parte di alcuni settori del mondo ecclesiale, che erano più interessati al potere temporale che a quello spirituale. Stiamo passando da una fase di un Cristo fortemente religioso, che ha avuto con la teologia intellettuale la pretesa di parlarci di Dio , ad una dimensione umana la cui antropologia teologica cerca continuamente di ascoltare la parola di Dio. Molte persone, del nostro paesone, sono in linea con questa volontà di cambiamento tanto è vero che ieri è stato presentato il programma per la scuola di formazione politica presso il seminario della Diocesi di Aversa. Finalmente dopo trent’anni di richiesta ai nostri pseudo politici, solo la chiesa ha capito la necessità di voltare pagina. Quelli che hanno sempre rifiutato il cambiamento e il confronto, sono coloro che non sono mai andati oltre l’orizzonte della propria superbia che ha impedito di guardare al di là degli orizzonti provinciali della loro misera esistenza. Oggi non hanno più cittadinanza, forse non l’hanno mai avuta, perché privi della cultura dell’anima. purtroppo, i nostri pseudo niente che si sono succeduti negli ultimi “secoli”, stravolti dal delirio d’ignoranza, non hanno mai avuto l’umiltà di confrontarsi con i cittadini, dai quali potevano apprendere la cultura dell’ascolto e della convivenza. Hanno preferito imitare i loro padroni perché terrorizzati di affrontare gli uomini liberi. Vi auguriamo di recuperare gli affetti familiari, in modo particolare di sanare il conflitto con i figli dai quali vi dovreste aspettare una riflessione circa i comportamenti di un’etica pubblica con la quale avete “accumulato” ricchezze, causa di tutte le vostre sciagure e quelle del paesone. Francesco saverio iacolare

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