La terra DEI FUOCHI,UNA PESTE “POLITICA” CHE DURA DA 40 ANNI.

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

ILa terra DEI FUOCHI,UNA PESTE “POLITICA” CHE DURA DA 40 ANNI.

Il declino della Campania felix, per diventare terra dei fuochi, è iniziato negli anni 80-90 con i governi Craxi, Andreotti, Forlani. Questi consentivano alle industrie italiane di smaltire i loro veleni lungo le centinaia di km delle coste somale. Uno scellerato accordo tra Craxi e Siad Barre, il feroce dittatore somalo. La natura si vendicò e inondò le coste con uno tsunami, facendo scoperchiare tutti i bidoni; il mondo venne a sapere una delle tante nefandezze di cui è capace la perversione politica. Alex Zanotelli fu cacciato dalla direzione di Nigrizia dopo aver denunciato il governo italiano per il traffico di armi con la Somalia ,dietro il quale si celava lo smaltimento dei rifiuti. Ilaria Alpi, fu uccisa perché aveva scoperto e denunciato che da Palermo partivano aerei carichi di armi per la Somalia. L’accordo tra i governi italiano e somalo, di fatto, veniva gestito dai servizi segreti “deviati” e dalla mafia che, in cambio di armi, sotterravano i rifiuti. Dopo la caduta del dittatore, Siad Barre, finì la soluzione somala dei rifiuti. Alessandro Patuelli, nel suo libro -“ Le vie infinite dei rifiuti”- ci racconta di un incontro tenutosi a Villaricca ove erano presenti diversi rappresentanti della feccia della disonestà formata da : industriali, massoni ,camorristi,utili idioti della politica. Codesto consesso di banditi stabilì, sotto la direzione del capo di tutti i capi, Licio Gelli, che i rifiuti dovevano essere interrati  in Campania. Furono individuate le zone, dette poi del triangolo della morte, tra Nola , Acerra , Marigliano e la nostra “terra dei fuochi” che comprende: Giugliano ,Qualiano e baia domizia. Nel casertano, i casalesi hanno interrato i rifiuti chimici provenienti da Porto Marghera, provocando il più grande disastro  ambientale della nostra storia. Criminali che hanno avvelenato la terra più bella del mondo, trasformando il “Giardino dell’Eden”, nel perfido luogo di Lucifero. “Criminali affetti da una degenerazione inimmaginabile della stessa malvagità”, che, per libidine di potere e di denaro, hanno provocato la morte di migliaia di persone e la distruzione di vasti territori dai quali non è più possibile trarre sostentamento di alcun genere. Una denuncia, questa, che  viene fatta dal regista, Andrea D’Ambrosio ,nel suo docufilm del 2008, dedicato al disastro ambientale della Campania. La camorra un tempo proteggeva il territorio e i suoi abitanti, oggi la barbaria morale , etica, spirituale,ha spinto i figli di Lucifero a distruggere le nostre terre e la povera gente. Intanto giungono loro le  maledizioni di  molti  familiari ,affetti da tumori, che si sono resi conto di avere al proprio fianco dei mostri. Purtroppo, il disastro ambientale non ha vita breve per essere sanato, i suoi tempi vanno oltre quelli biblici. Nel mese di dicembre un pentito di mafia ha detto: ” La situazione della Campania e come quella di Cernobil, anzi, un po’ peggio” : Un responso che viene accreditato dai laboratori americani dopo avere effettuato numerose analisi e pubblicate sull’Espresso, che fa della Campania la Cernobil italiana. Numerosi proprietari terrieri –poveri disgraziati- sono passati dalle pezze al culo a cospicui conti in banca, la camorra ha “comprato” i loro terreni per interrare i rifiuti carichi di morte, il tutto con la complicità di numerosi delinquenti nelle istituzioni. Noi ci chiediamo sgomenti: E’ possibile che vi siano state delle persone, fatte di carne ed ossa, svuotate da qualsiasi sentimento riguardo la famiglia, gli affetti,l’altruismo, l’amore per i propri figli che, nel nome degli interessi e, del vile denaro hanno tradito e annientato, non solo la loro esistenza ma hanno seminato morte e malattie in un ambiente dove persone vere cercavano, con il proprio onesto lavoro, serenità e benessere per il presente e il futuro dei propri figli? Purtroppo, moltissime di queste persone vere sono state uccise da vigliacchi senza scrupoli, individui vuoti che oggi “piangono” nella disperazione la perduta serenità. Certamente dopo aver vegetato un’intera vita,oggi,negli sprazzi di un’esistenza infelice vivono il desiderio del perdono, prima da parte dei loro figli, poi della comunità offesa.

                  Francesco saverio iacolare

Nota: per un maggiore approfondimento consulta: ”La via infinita dei rifiuti” di Alessandro Patuelli. Achille Rossi su “L’Altrapagina” dicembre 2013,pag 28-30. Andrea D’Ambrosio docufilm 2008

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