Pianese……… finalmente saggio.

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

Abbiamo letto con normalità, senza stupore, che Il sindaco non si ricandiderà. I suoi “fedelissimi” ritengono che dopo di lui vi sarà il “vuoto”. Vorremmo fare qualche modesta considerazione circa questi due momenti. Il primo scontato, il secondo, frutto di servilismo, privo di orizzonti culturali capaci di considerare l’azione politica mirata alla Persona e non all’individuo. Scusate ragazzi, ci vorrebbe qualche secolo per spiegare codesto pensare fuori dalla portata della non logica, intesa come logica del paesone. Gli scenari politici e culturali sono cambiati, il loro eco è arrivato dalle nostre parti al punto da non permettere la ricandidatura dei brontosauri del pensiero unico, né ,illudersi di averne  una romana. Pianese  è stato “schiavo” di “cattivi maestri” dediti alla formazione di una “scuola”  che ha partorito, fin dagli anni ottanta, solo comitati d’affari la cui gestione ha impegnato i promotori ad uccidere la cultura politica ,intesa come servizio, e formare una pseudo cultura ,la cui radice egoistica e individualistica  ha dato luogo ad una rinnovata  “morte di Dio” che si è diffusa nella persona, riducendola in infimo individuo. Il suo frasario, non è un parlare dell’animo, è lontano dalla comprensione di una cultura che sfiora i sentimenti che animano la politica per la persona. I suoi verbi sono sempre rivolti al futuro, mitizzando inconsciamente uno pseudo culto della personalità, privo della persona,  pregno di individualità: ignorando che la individualità non è personalità. La decisione di non ricandidarsi non è una decisione, ma una non decisione  o meglio una costrizione dovuta alla consapevolezza ch’è finito il tempo degli intrallazzi che animavano la politica del ” bastone e la carota”. Oggi la gente chiede il conto  a coloro i quali ha dato mandato con  il proprio  voto. Pianese, dopo un lungo esame di coscienza , forse, non può presentare il bilancio  dell’operato della sua persona, ha pronto però quello dell’individuo e ciò non basta nel nuovo tempo. Oggi il valore elettorale degli individui è ancora legato ad interessi particolari ed egoistici, che grazie a Dio  sta finendo. Il valore politico è inesistente perché in trent’anni non si è mai fatta politica, si è solo gestito l’esistente sotto l’ombrello di un mostruoso potere politico che nulla ha avuto a che fare con il governo della politica. Il fatto stesso che abbia dichiarato che la sua amministrazione non ha mai avuto una crisi è la classica considerazione che , avendo sempre gestito il potere “spartitorio”, e non la bontà di governo  è una prova illuminante  di chi è lontano dal dramma di alcuni, tra cui egli stesso, che hanno vissuto intimamente il conflitto tra il proprio mondo ideale e il mondo reale concreto. Un atto di superbia che allontana sempre di più la persona dall’individuo. Coloro i quali pensano che dopo di lui vi sarà il vuoto sono consapevoli dello loro “nullità”. Povera gente, un’ammissione della morte della speranza  del loro mai poter essere. Un giudizio negativo per se stessi perché non al passo del “sapere “del Pianese. Una mancata speranza di un futuro migliore in quanto la mancata riflessione, circa un proprio patrimonio di idee, li ha resi semplici megafoni che hanno amplificato la voce del padrone. L’esperienza di Pianese non è l’esperienza, ma una delle tante possibili esperienze che hanno contribuito a sporcare un mondo che, nonostante tutto, continua ad avere la missionarietà vocazionale, ove tutti possano essere persone. I cattivi maestri di Pianese hanno contribuito ad emarginare le persone oneste con la loro illegalità, le loro menzogne, la loro ipocrisia. In codesto tragico contesto le “vestali” parlano di “ vuoto” perché ignorano la grande risorsa di giovani dediti al volontariato, preparati professionalmente e che da sempre hanno frequentato la scuola del servizio,  indossando il grembiule dell’umiltà di cui tanto ha predicato “l’apostolo dei poveri”; il vescovo Don Tonino Bello. Noi consideriamo il loro vuoto un felice auspicio affinchè non vengano candidati più individui ma, solo persone che sappiano sposare il mondo ideale con il mondo reale. Non ci meraviglia il fatto che si possa avvertire la “nostalgia” di un passato insignificante privo della più elementare azione politica. La nostalgia potrebbe evidenziare la mancanza di orizzonti altri perché costretti dalla schiavitù del pensiero unico. Forse la nostalgia potrebbe riguardare  il tempo di quanto ci si sedeva intorno ad una tavolo per lunghe notti di discussioni , con i propri cattivi maestri , per elaborare  “ strategie vincenti” contro il “nemico” da fottere. Per anni è stato operato il sacco delle coscienze da un esercito di mercenari al servizio dei potenti, sulla scia di ciò, dopo quattro anni di crisi istituzionale si caccia il giovane  valente Castelluccio, perché non protetto dalla casta dall’opus dei: come nel caso di Delfino, dichiarando ipocritamente che “ gran parte dell’attività programmata è stata realizzata”. Una montagna di menzogne causa di tutte le Babele del mondo. Al suo posto si nomina  Angela Rispo, facendola illudere che la nomina sia stata fatta per i suoi meriti, che certamente ha, ma perché non riconosciuti al tempo opportuno? Povera ragazza, non sarebbe mai stata nominata se la prefettura non avesse “ indicato” di dare spazio ad una donna per “rispettare “ la quota rosa. Che ipocrisia, nominare una persona a fine legislatura, è un atto di grande assenza di civiltà  etica , uno specchietto per le allodole, una cattiva azione che non meritava la brava Angela Rispo. Purtroppo, la sua voglia di fare cultura (che mai farà) l’ha resa  vittima  della vecchia grammatica dell’impolitica del paesone che, da sempre,   viene poterizzata  squallidamente da un sistema che sta per morire, per fare spazio alla speranza come leva di cambiamento condiviso . La Rispo presto si renderà conto che la sua volontà di fare cultura sarà ostacolata dall’ignoranza porcile di coloro i quali detengono il potere come “cosa nostra”, un potere privatistico ove nessuno può entrare, perché gli altri ” non devono pensare”. Abbiamo  svolto l’attività di docente sempre con l’umiltà dell’ascolto, dando ai giovani tutti gli orizzonti possibili, specialmente quello Politico abitato da Persone che svolgono un servizio con amore. Ci rifiutiamo di credere che la Rispo, diventando dirigente, abbia vestito l’abito “aziendalista “ cadendo nella trappola di tutti i nominati, cioè quello di eseguire gli ordini del nominante. Il nostro vocabolario è troppo logorato, non vi sono più parole per indignarci. Il male presente nella società sembra superare la capacità lessicale per poterlo rappresentare. Non bisogna arrendersi al male, significherebbe perdere la forza di ribellarsi e impegnarsi nel costruire un sistema di convivenza e di comunione più giusto e solidale. Qualcuno ha pensato che Pianese abbia avuto un moto di generosità nella nomina della Rispo. Il grande esistenzialista francese, Albert Camus, nella superba opera :“ L’uomo in rivolta” diceva: “ La vera generosità è donare tutto nel presente”. Pianese ha sempre ignorato il presente ,oscurando il futuro. Oggi siamo alla fine del tempo delle “democrature” ove era permesso ai sindaci di “privatizzare” le maggioranze , e a volte tutto il consiglio, con degli squallidi ricatti fatti di elemosine, o di consapevole spartizioni di potere, questo perché non si è mai riflettuto che essere  solamente individuo cancella l’essere Persona. Il sindaco sa bene che non sarà candidato da nessuna parte, noi, come già in una riflessione precedente, gli auguriamo di candidarsi alla dimensione verticale della sua esistenza mediante un percorso spirituale lontano dall’individualità egoistica. In questa difficile matànoia non potrà chiedere aiuto a nessuno, noi crediamo che abbia la possibilità di farlo perché è da tempo che cerca di “liberarsi” di questo tempo che non gli appartiene ma che si è trovato, fin dalla notte dei tempi, forzatamente per caso a farlo suo. Noi abbiamo sempre considerato Pianese una persona che evita l’orizzontalità dell’individuo. Oggi che molti ostacoli sono stati rimossi dallo scorrere degli eventi può trovare la via maestra che lo accompagna in un nuovo percorso esistenziale. La  lealtà di dire le cose con coraggio ci deriva dalla nostra libertà , in modo particolare dalla consapevolezza della  misera provvisorietà dell’esistenza. Contrariamente ad altri che ne fanno un politico, per interessati rapporti, e continuano a ritenerlo vestito a festa , noi diciamo con onestà e sincerità che “Il re è nudo”. Nel chiuso della sua coscienza egli è consapevole di tutto, in modo particolare del fatto che il  nostro dire, nella sincerità, ha  un messaggio catartico. Che possa l’esodo pasquale liberarti dalla schiavitù del “faraone”, indicandoti all’orizzonte la terra promessa ove  piantare la “ tenda “ dell’amore comunitario.

                                              Francescosaverioiaco@libero.it

                                                     

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Carissimo Professore, non ho avuto la possibilità di conoscere di persona il sindaco-re del nostro paesone ma, dopo aver letto una serie di suoi articoli circa la politica locale, mi son fatto un<br /> idea di ciò che sta subendo la città da qualche anno ma soprattutto del fare politico utilizzato.Ebbene, le confesso che, pur essendo un membro ideale, dunque non ancora affiliato del partito con<br /> il quale è stato eletto il sindaco, non lo avrei mai votato.Non so fornirle una motivazione oggettiva e certa su questa mia scelta, però le posso dire che mi sarei comportato in questo modo.Ma ora,<br /> dopo questa breve digressione, le pongo una domanda:che tipologia di "homo politicus" occorrerebbe alla nostra città affinché si raggiunga un considerevole sviluppo socio-politico oltreché<br /> culturale?Personalmente ho perso qualsiasi speranza, anche se alle prossime elezioni comunali avrò la facoltà di esprimere il mio voto e ritengo che, qualora dovesse candidarsi, io voterei<br /> sicuramente Giovanni F.Russo(Segretario locale del PD e noto giornalista di Teleclub Italia).<br /> Saluti,<br /> Antonio
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