Quale tempo viviamo

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

 

 

Quale tempo viviamo

 

Crisi della ragione, crisi del linguaggio, crisi dell’etica e di conseguenza della morale come azione pratica, in sostanza crisi dell’uomo.

La perdita dei punti di riferimento e quadri valoriali che una volta segnavano il divenire dall’infanzia alla maturità, hanno causato lo smarrimento della ragione fino a diventare essa stessa egoismo, bisogno, odio, disprezzo, banalità, dunque ignoranza.

Un coacervo indistinto di libido di consumo che è presente dall’adolescenza alla vecchiaia.

L’apparire a Giugliano è di casa, un “paesone” privo della categoria etica di città come espressione di civiltà, crescita collettiva, culturale.

L’apparire opulento è l’unica cosa vera che si vede, migliaia di esercizi commerciali, mega parchi commerciali, infinite costruzioni, banche che sorgono come funghi perché vi è terreno fertile.

Una città egoisticamente organizzata ove cumuli di ricchezze rendono Giugliano una delle città più ricche della penisola ma, paradossalmente, con moltissimi poveri.

Una situazione questa che non spiega che i ricchi sono poveri e i poveri sono ricchi.

L’analisi di tale riflessione comporterebbe una pseudo storia di una pseudo politica che è una retrospettiva di trent’anni, cioè quando è iniziata lo scempio della coscienza e poi il saccheggio del territorio.

 

 

 

 

 

 

Edifici secolari sono stati distrutti con la “complicità” del terremoto; purtroppo bisogna dire che l’unica cosa terremotata era la mente di coloro i quali aggirano per distruggere la memoria storica e guadagnare la speculazione edilizia.

Tutti coloro che per generazioni hanno vissuto l’illegalità non potranno mai capire la legalità perché la loro legalità è stata sempre l’illegalità.

Giugliano è un paesone che tende di essere città ma continua ad essere una città paesone.

La sua tradizione, quella sana fatta di valori, di onestà, di lavoro, sacrificio è ancora presente nella maggior parte della popolazione ove vogliamo includere anche gli immigrati onesti e per bene.

Una popolazione che trova difficoltà ad essere “popolo” perché lo stesso popolo di Giugliano ha perso la sua identità.

Una inesistente cultura progettuale fatta di cultura politica non è mai stata presente sul nostro territorio.

Vi è sempre stata l’assenza di un’etica comunitaria che potesse sposare la dimensione della laicità e quella della fede dei cattolici, mettere insieme liberali e non credenti.

Forse un discorso difficile questo perché lontano anni luce dal nostro contesto virtuale.

A Giugliano vige da sempre la legge della giungla e imperversa nella irrazionalità di una ragione distrutta.

La logica, l’etica, la corretta comunicazione, l’onestà, l’impegno,il dovere, la religiosità ecc. sono espressioni valorizzate e non più categoria dello spirito.

 

 

 

 

 

E’ possibile che non si trova il coraggio di ribellarsi?

E’ possibile che Giugliano è stata anestetizzata?

Giugliano non merita la morte con il sistema dell’accanimento terapeutico fatto di sopruso, illegalità, disonestà, sopraffazione.

Riflettiamo su questo tempo di quaresima che segna la sofferenza della cultura, della politica, dell’onestà ma dovrebbe segnare con forza la volontà di speranza o meglio della certezza che Giugliano si convinca che alla quaresima

succede la Pasqua intesa nel suo significato più puro, più vero, cioè passaggio dalla schiavitù alla libertà.

Una libertà che impone la ribellione verso il faraone e i tanti piccoli faraoni che si nascondono nel nostro territorio bardati di ipocrisia.

E’ necessario riprendersi il coraggio deposto nella coscienza dormiente e riscattarsi.

Solo così Giugliano avrà dignità di essere città con una vera coscienza e identità.

Voi lettori ed elettori, se avete coraggio sarete artefici di dare a Giugliano un luogo nella storia degli uomini, diversamente continuerà a vivere nella storia dei qua-qua-ra-qua.

Aspettiamo una vostra risposta, il nostro coraggio vi aspetta.

 

FRANCESCO SAVERIO IACOLARE

Con tag Cultura

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post