Riflessioni circa l'Enciclica del PAPA

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

               Riflessioni circa l’Eciclica di Papa Ratzinger.

 

                     “Nella Speranza siamo stati salvati”

 

La necessità di una nuova Enciclica,fondata sulla speranza,dopo quella -“Dio è Amore”- di Benedetto XVI,ci conduce per mano a riflettere circa il fallimento delle ideologie e delle filosofie del recente passato,come il marxismo e l’illuminismo,che invano hanno cercato di “costruire “un mondo senza Dio,sostituendo al Suo posto l’uomo e la società,unici luoghi fondanti dell’Assoluto.

L’errore principale dell’uomo e che, nella sua miserabile superbia, si rifiuta di prendere coscienza del proprio limite umano.Lo stesso Lenin,constatando che nel pensiero del maestro non vi fosse un progetto di come “procedere”,ebbe a dire –“ciò che rimane della via percorsa da Marx,è una costruzione desolante,egli ha dimenticato che “l’uomo rimane sempre uomo”e che “la libertà rimane sempre libertà”,anche per il  Male. ”Lo stesso concetto di progresso ha bisogno ,per realizzarsi,della crescita morale dell’umanità.Categorie le cui radici non si trovano nella contingenza,nel finito.Senza questa crescita non vi sarà mai progresso etico,morale.La superbia dell’uomo di costruire  il Regno di Dio uccidendo il Padre,come nel caso della filosofia illuministica,con tutte le derivanti utilitaristiche,ha permesso di creare l’illusione di una fratellanza priva di paternità,cioè siamo tutti fratelli nel nome della morte di Dio.La superbia umana ci sta dando ,giorno per giorno,un mondo senza più controllo.Lo sforzo di capire dove stiamo precipitando è impedito dalla nuova Babele dovuta all’assenza della lingua del cuore,oggi più che mai il pessimismo dell’uomo sembra soccombere di fronte all’orizzonte della speranza.Il Papa non ricorre a complessi argomenti cristiani ma al filosofo marxista Adorno che nella sua accanita logica atea afferma -”Una vera Giustizia,che proviene da uno sviluppo,da un progresso rivoluzionario, richiederebbe che la sofferenza e l’ingiustizia fossero annullate,ma non solo quelle di oggi,ma anche quelle del passato”Questo ragionare di Adorno conduce a ciò che per lui  non era pronunciabile,cioè, la Risurrezione dai morti.Il grande filosofo lascia perplessi coloro che non sono abitati dalla speranza,lui forse è stato rapito? Perché   dunque  non  cogliere    l’invito dell’Enciclica nella quale non v’è una speranza individualistica ma,visto il pensiero di Adorno,in sintonia con quello cristiano,essa è per tutti?Ciò significa che essa si nutre di Fede,Passione,Carità, Amore .Un invito che comporta un radicale cambiamento di vita.Abbandonare l’idolatria della libertà e della ragione ,viste come autosufficienti,già significa aprire le porte della speranza di un Regno che lo stesso Cristo ha detto”Il mio Regno non è di questo Mondo” .Potremmo anche chiederci perché tutti i regni dei mille “Pilato” sono crollati miseramente.Cristo in Croce,ha promesso a Dima,il buon ladrone.” Oggi sarai con me in Paradiso”Come possiamo dubitare di un Padre che nell’ora estrema dell’offerta totale di sé,possa mentire ad un figlio che vuole redimersi?La speranza non è più tale,cioè differita nel tempo, perché coloro che accettano la “Buona Novella” Essa è la certezza dell’”Oggi” di Cristo in Croce .Noi crediamo fermamente che la speranza salverà il mondo.Un mondo nel quale la speranza deve scandalizzare la Chiesa così come Cristo ha scandalizzato tutti.Una chiesa che non abbia il coraggio di scandalizzarsi,si ridurrebbe ad essere chiesa di cartone come dice il gesuita spagnolo,Juan Arias.Cristo fu lo scandalo per eccellenza,per i giudei,i farisei,i dottori della legge,per i potenti,i parenti gli amici,per la stessa Madre.La sfida dell’Enciclica è che il Papa ci invita a diventare evangelicamente Bambini.

 

                                                     Francesco Saverio Iacolare

 

 

 

 

 

 

 

 

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