Berlusconi commette "peccato o reato"

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

Berlusconi commette: “Peccato o Reato”?

Questo l’interrogativo postosi dal filosofo etico, Giannino Piana.

La politica, così come viene  praticata oggi, è il feticcio di una democrazia che continua a vegetare nell’illusione di vivere, senza essere denotante. La politica è morta perché è stata svuotata dalle emozioni, dalla passione, della cultura che univa giovani e anziani quando, nei quadri di partito, lavoravano gomito a gomito, perché volevano costruire un futuro, un’ Italia dal volto umano. Oggi i suoi “eletti” non sono l’espressione di un progetto politico che riguarda il benessere della nazione, ma solo portatori di egoismo e partigianeria di gruppi di affari che ancora si definiscono partito di dx o di sx. Orizzonti di  pseudo cultura politica   che  hanno ucciso la politica dell’alterità come servizio. Il mondo degli intellettuali è stato neutralizzato e ghettizzato nell’impotenza trasformativa. Il persistere delle geometrie politiche hanno dato luogo all’irrompere di fazioni di utile, distruggendo la dimensione del bene. In questa incapacità dell’agire politico è stata svuotata  la democrazia e la politica; ciò ha dato luogo allo strapotere delle procure di “occupare “ gli spazi vuoti della non politica.   Il caso Tortora rappresenta una delle pagine più vergognose del vuoto politico che da anni “governa” l’Italia. Molti magistrati ignorano che la legge deve essere ipostasi della Giustizia, purtroppo credono che la legge sia uguale alla Giustizia. L’irruzione nel campo della politica di magistrati come Di Pietro, De Magistris e tanti altri, hanno segnato l’aspetto folcloristico dell’ignoranza politica, sia al parlamento italiano che quello europeo. Berlusconi, da anni, fa il padrone di una mandria di pecore insegnando loro la nuova dottrina politica,” Il Berlusconismo”. I migliori allievi di questa nuova dottrina sono i “Cretini di sinistra”. Il berlusca ha compiuto  un’operazione  di ecumenismo politico capace di spiazzare il mondo politico, o meglio, le macerie di tangentopoli, raccogliendo in un grande contenitore, o arca di Berlusconi, tutti i salvati dal diluvio delle procure. Egli non avendo un passato ideologizzato, trovandosi di fronte ad un paese dilaniato dalla morte della politica, ha spazzato via tutte le zavorre ideologizzate che hanno devastato le migliori tradizioni di pensiero dottrinale. Sulla scorta degli intenti geniali aziendali,  ha pensato bene di operare una politica che facesse dello Stato la principale delle sue aziende. Qui inizia il delirio di potenza del  Berlusca che circondato da  un esercito di vestali affascina 16 milioni di italiani. La squallida confusione di oggi porta ad annullare le vecchie divisioni valoriali come: ordine, sicurezza, nazione, patria, famiglia da una parte  e tutto ciò ch’è pubblico, assistenziale, e la ferocia avversione  ,di tipo razzista, contro il privato dall’altra parte.

Il superamento delle vecchie differenze.

 Oggi tutto ciò, quasi non esiste più. Sono state queste differenze l’aspetto di un’antropologia politica negativa, che hanno impedito per anni il crescere di una coscienza nazionale. Molte di queste differenze sono trasmigrate nel desiderio di una politica per tutti, altre sono ancora di parte. Il caimano ha predicato un progetto politico centrato sull’uomo, i suoi bisogni, i suoi diritti, i suoi doveri, la sua dignità. Tutte chiacchiere per il popolo,molti fatti per lui. Il berlusconismo ha incantato gli italiani e fa decantare l’opposizione in tragiche diatribe. I suoi comportamenti privati, fatti oggetto di etica pubblica, hanno devastato il pensiero politico. La sinistra è stata svuotata dalle macerie del muro di Berlino perché non ha mai avuto un proprio pensiero politico , legata al soldo e alla schiavitù dell’ideologia del comunismo sovietico, oggi si ritrova priva di punti di riferimento. Non vi sono idee,solo figure commemorative come Violante, D’Alema,Veltroni, i quali a turno hanno più volte negato la loro appartenenza al comunismo. Gente non credibile perché arricchitasi con il comunismo ora lo negano,conservando tutte le “ricchezze” fatte nel nome del comunismo. Questi alcuni degli attori costretti a recitare – per interesse- sulla squallida ribalta del bordello Italia. Costoro, insieme a tutto il teatrino del bordello di Berlusconi, non hanno compreso che la  sua vita  privata  non appartiene alla politica .

Ma Berlusconi commette “Peccato o Reato”

A questo proposito il filosofo-etico. Giannino Piana, si è posto il problema se Berlusconi commette “Peccato o Reato”. Egli dice che il peccato è connotato da un chiaro riferimento religioso ove si manifesta una palese indisponibilità di accogliere nella Fede il Regno che si è pienamente manifestato nella Persona di Gesù.Il concetto di reato non va ascritto alla sfera della morale, -né tanto meno a quella dell’etica pubblica,può essere deplorevole ma non c’è reato- ma a quella del diritto se v’è trasgressione della legge dello Stato. Nel caso di Berlusconi bisognerebbe dimostrare non tanto il peccato- “ non giudicare che sarai giudicato”, ma la trasgressione alla legge. L’ accanimento delle procure “armate “ di pregiudizi hanno i piedi di argilla,se esiste un “reato” è quello di voler  “giustiziare politicamente”, per mandato di altra politica, un Berlusconi che nonostante una guerra dichiarata dal G8 egli resiste,resiste,resiste. Le prossime elezioni amministrative potrebbero dimostrare delle sorprese che, nonostante le mille divisioni di tutti i “comitati d’affari” egli continuerà a vivere. Noi speriamo che molti caimani vengono spazzati via nella speranza che, una nuova generazione di uomini onesti sappia come fare politica avendo un progetto Italia.

                                                         francescosaverioiaco@libero.it                                                                             

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