Beati i costruttori di Pace del nostro Paesone.

Pubblicato il da Iacolare Francesco Saverio

Beati i costruttori di pace del nostro Paesone. Crediamo che il 2013 sia stato l’ultimo anno la cui realtà materiale è stata abitata, come direbbe ,E. Bougaud, da una macchia oscura individuata come “peccato.” Oggi, tutte le varie facce della globalizzazione perversa, hanno banalizzato e abolita qualsiasi riflessione circa il peccato come degrado etico e morale della persona. Per lungo tempo i perversi del paesone hanno agito sotto la presunzione del deicidio perché volevano sostituirsi a Dio. Non a caso ,F. Nietzch, ha sempre sostenuto nella sua tematica, circa “ La morte di Dio “ che :” Dio deve morire perché possa capovolgere il principio della Sua esistenza che non è più Dio ma, la volontà di potenza per cui vive il superuomo”. La volontà di potenza una volta poteva trovare una sua giustificazione perché il potere faceva paura ai poveri e agli sprovveduti, oggi tutto ciò non ha più senso, specie nel nostro territorio ove sono saltati tutti gli equilibri pseudo-politici-mafiosi. Da noi la politica non è mai nata, al suo posto v’è stata la superbia della volontà di potenza, ignorando che essa è stata la degenerazione di tanti poveri disgraziati che sognavano, “uccidendo il padre” dentro la propria coscienza,di poter comandare. La loro presunzione è stato azzerata, sono rimasti orbati di tutto e di tutti, qualcuno, ramingo, ha preso per mano la sua coscienza e mostrandosi con discrezione in luogo sacro chiede perdono. Stiamo scoprendo che dalla cecità di perduti orizzonti, alla coltre di morte di sessant’anni di rapine; salve, forse, qualche eccezione, sta affiorando e diffondendosi una lunga teoria di giovani, uomini ,donne , sacerdoti che, con il loro impegno nel volontariato, stanno dando vita a molti “cantieri “ di costruttori di pace. Il paesone sembra aver preso coscienza della necessità di fare spazio all’uomo dalla coscienza planetaria, di cui parlava il profeta di fine 900, Ernesto Balducci. Ripensare al recupero della Fede attraverso il volontariato come via per essere costruttori di Pace. E’ necessario che venga decretato la morte del vecchio cristianesimo romano- centrico e salottiero, fatto di curia e manipolazione da parte del potere. Bisogna allargare all’uomo planetario l’offerta di una pace “disarmata” dal volto umano. Il nostro paesone ,sembra ,che in questi ultimi tempi abbia avuto qualche sussulto di planetarietà, non solo con l’attivismo della Caritas e della moltitudine di persone che operano intorno ad essa, ma in modo particolare un risveglio di attività culturali da parte di associazioni che fanno ben sperare per il prossimo futuro. L’opera del volontariato riflette la politica come atto di carità, di cui parlava Paolo VI ad un convegno di giovani universitari, una politica sconosciuta ai crani vuoti che sono stati artefici di deicidio. Molti di questi sono in conflitto con le proprie coscienze perché non sopportano la vergogna di cui sono stati investiti, questo perché non hanno mai conosciuto la dimensione della pace interiore. Essi sono stati schiavi del potere che ha ordinato loro di costruire una pace “armata” di menzogne, di arroganza, di superbia, in modo particolare di ignoranza, perché non in grado di costruire nessun progetto per il bene comune. Oggi la nuova coscienza emergente, del nostro paesone, di costruttori di pace, ha posto in evidenza la loro miseria morale. La pace la dobbiamo costruire mediante la decodificazione del nostro agire, non più improntato verso modelli comportamentali di tipo egoistico, ma, guardando l’altro come un nostro fratello. Questi modelli individualistici stanno cedendo il passo a quelli dell’alterità intesa come ricerca affettiva. Una profonda solitudine è presente da anni nella nostra cultura che aspetta di essere risollevata dai costruttori di pace, questo perché il nostro tempo è stato fagocitato da individui edonisti senza cuore. Noi siamo convinti che la società individualista è il frutto del fallimento di una falsa interpretazione della modernità. Questo fallimento, oggi, finalmente ha “liberato la relazione” la quale, facendosi strada, incontra una diversa umanità che ,nel nostro territorio si sta manifestando attraverso iniziative spontanee e intelligenti. Moltissime persone stanno mettendo il loro “mattone” al cantiere della pace con diverse modalità, chi adoperandosi materialmente nel volontariato, chi con la riflessione culturale, questo perché la coscienza collettiva deve essere preparata ad accogliere l’irrompere delle diversità planetarie dell’agire umano. Noi non siamo in grado di leggere ,per mancanza di strumenti culturali, i prossimi cambiamenti, tuttavia siamo certi che le risorse umane del territorio possano iniziare una riflessione collettiva per una comune convivenza, necessaria sia alla pace sociale che alla costruzione del bene comune. Questo sarà possibile se si è in grado di dare vita ad una classe dirigente che sia stata educata alla dimensione politica come servizio per tutti. La politica è autorevole solo quando esprime SERVIZIO, diversamente è cancro sociale. In questi giorni abbiamo assistito a delle scene terribili che evocano quelle delle bidonville brasiliane, o, dell’enclave di Città del Messico, o, peggio, quelle della grande discarica di Korokocho alla periferia di Nairobi, ove bambini con i genitori, non solo rom, ma anche figli del nostro territorio, che rovistavano sui cumoli d’immondizia. Questa miseria è il risultato delle azioni di individui senza scrupoli che hanno rubato ricchezza e futuro alle persone oneste. Il paradosso e che i “RE Magi”, insediatosi comodamente al comune sotto l’albero della “cuccagna” , con grande disprezzo verso le proteste di tutti quelli che non riescono a pagare le tasse ,e di quelli che rovistano tra i rifiuti, cosa fanno ? decidono di aumentarsi gli stipendi. I nostri non sono i veri Re Magi, quelli portano doni, questi si fanno dono. Aumentarsi lo stipendio è un atto immorale in un contesto di povertà qual è quello che stiamo vivendo. Poco onorevoli signori commissari, avete chiesto ai poveri di aumentarvi lo stipendio? Rinunciate al vostro ufficio ora che avete seppellito la vostra credibilità sotto una indegna azione morale. Avete dimostrato il disprezzo per la povera gente con questo vostro atto. Noi non siamo capaci di disprezzo perché nel nostro DNA v’è la sana cultura di Giobbe. Noi sappiamo attendere perché certi che il 2014 porterà molti cambiamenti in uomini e cose. Si sta facendo strada una nuova dimensione etica dell’alterità, di accoglienza, che certamente i commissari non potranno mai com-prendere vista la loro cultura dell’avere. Essi appartengono alla cultura degli spazi limitati degli angusti numeri, e non alla cultura a dimensione planetaria fatta di saio, casacca e bastone. Il 2014 si prospetta come il tempo della speranza, visto l’opera di attivismo del Buon Don Angelo Spinillo che ha inaugurato il Vangelo itinerante e ha voluto la scuola di formazione politica. Speriamo che il Vescovo nel 2014 possa inaugurare un diverso modo di celebrare messa, quello di farlo presso gli angoli più degradati della diocesi, medianti i preti di strada, in modo che anche i più “miserabili” possano deporre il loro mattone al cantiere della pace. Una nuova visione cristiana sta bussando ai nostri cuori per opera di Papa Francesco, Egli vuole fare della Chiesa il grande cantiere dell’uomo nella sua nudità francescana, priva di tutti gli orpelli parafernali che in questi secoli hanno soffocato la Parola di Dio. Noi ci auguriamo che il prossimo tempo possa essere abitato dalla Carità. Che il 2014 sia per tutti noi l’inizio di una nuova era planetaria Francesco saverio iacolare

Con tag Etica e Morale

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